Aloe: un pò di storia

L’uso dell’Aloe per proprietà curative risale al 1500 A.C., quando la medicina egiziana e cinese la
utilizzava per curare le ulcerazioni, le ferite, le malattie cutanee ed i parassiti intestinali.
In tempi più moderni, il succo dell’Aloe è stato usato per preparare anche liquori; è, infatti, uno dei
componenti de Fernet, noto amaro dalle proprietà digestive.
Di aloe esistono circa 300 specie, ma solo quattro o cinque sono conosciute per le proprietà
curative, che di seguito andremmo a vedere nello specifico.
Le sue proprietà benefiche sono tanto note che vengono riportate in varie Farmacopee. Tra cui,
quella italiana, francese, elvetica e tedesca. Per i suoi contenuti, numerosi e vari, che vanno dagli
aminoacidi ai minerali, alle vitamine, ai lipidi, agli antrachinoni, ai polisaccaridi, l’Aloe è stata
definita un adattogeno; ovvero in grado di ripristinare il normale equilibrio dell’organismo,
intervenendo là dove esistono meccanismi cellulari alterati.
I medici greci e romani usavano l’aloe come pianta medicinale con effetti curativi eccezionali, lo
stesso Plinio il Vecchio, nella sua “Storia Naturale”confermò e ampliò le
affermazioni di Dioscoride. Al tempo delle Crociate, l’ordine monastico-cavalleresco dei Templari
si dissetava con una miscela di polpa d’aloe, di canapa e vino di palma, conosciuta
come “elisir di Gerusalemme.”
Nel Medioevo i monaci dei conventi la coltivavano a scopo terapeutico e hanno tramandato fino ai
giorni nostri i segreti e misteri delle proprietà medicinali di questa pianta.
Gli indiani dell’America Centrale ed i messicani, tuttora la usano per guarire le ferite, i morsi dei
serpenti, le scottature, le ulcere peptiche duodenali, la dissenteria, per stimolare il desiderio
sessuale, per curare i postumi dell’alcol e dare longevità.
A Giava, grande isola dell’Arcipelago indonesiano, è utilizzata come balsamo per i capelli,
strofinando l’aloe sulla testa, sembra che aumenti la crescita.
Nel 1900 nello stato americano del Kentucky, un coltivatore osservò le virtù curative, quando i suoi
operai, gravemente ustionati, guarirono rapidamente in seguito all’applicazione della polpa d’aloe.
E nel 1930 che Creston Collins riportò l’aloe in auge nel mondo scientifico, in quanto provò la sua
efficacia nel ridurre le ustioni da radioterapia. Allora molti studiosi cominciarono a interessarsi della
sua composizione chimica ed è nel 1938 che furono identificati i principali elementi attivi: aloina,
alocemodina, acido crisofanico, gommoresina, oli fissi e volatili.
Infine in Giappone nell’ultima guerra mondiale, venne usata come efficace rimedio contro le
radiazioni atomiche. Nel corso degli ultimi quindici anni la ricerca dell’aloe è progredita
notevolmente. Dopo gli Stati Uniti, anche la Russia ha fatto notevoli studi sull’uso dell’Aloe
arborescens, coltivandone vaste estensioni di terreno.
Il biologo I. Brekhman provò l’efficacia dell’aloe nel caso di radiazioni atomiche e propose il
concetto di adattogeno per spiegare il suo effetto regolatore sull’organismo.
Il medico oftalmologo Filatov, specialista in trapianti tissutali, nel 1948 fu uno dei pionieri della
terapia base di aloe. Filatov associò l’aloe alle cure chemioterapiche una collaborazione tra i
guaritori tradizionali e la medicina ufficiale. Egli fu un pioniere del trapianto della cornea e scoprì
che un frammento di cornea sano poteva ridare la trasparenza di una cornea divenuta opaca a causa
della cataratta e che il processo era tanto più rapido se il frammento era stato prelevato da un
donatore deceduto anziché da uno vivente.

Costantino Mazzanobile
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Costantino Mazzanobile

Costantino Mazzanobile D’Aragona, docente di medicina naturale, naturopata, cristalloterapeuta, benessere termale, counselor, coach motivazionale, wellness, orientatore della promozione della salute A.S.N.O.R accreditata al MIUR (Ministero dell’Istruzione, Universit` e Ricerca), ricercatore e scrittore medico scientifico, membro del Comitato Scientifico Mondiale della Longevità, dell’Harvard Medical School USA e del polo di ricerca medico-scientifica avanzata del New York University Hospital Medical Center USA. Autore della rivista scientifica Scienza e conoscenza, Macrolibrarsi, Medwellness e RivistaDonna. Presidente e direttore didattico e scientifico dell’Accademia Internazionale delle Scienze Naturali.   VEDI PROFILO COMPLETO

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